Al momento stai visualizzando La FERROVIA per la crescita economica e sociale: obiettivo più sviluppo, meno impatto ambientale

Bologna – 23 gennaio 2024 – Si svolgerà Venerdì 26 gennaio 2024 alle ore 15,30 presso la Sala dell’Arengo nel Palazzo Municipale di Ferrara un incontro che si propone di fare un’analisi approfondita sulle dinamiche e le prospettive future della viabilità di un nodo essenziale negli scambi commerciali quale è il territorio che si snoda tra Ferrara, Ravenna e Forli e sulle migliori soluzioni per una progettazione sostenibile ed efficiente. L’evento, promosso da RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna, vedrà intervenire, dopo i saluti del Presidente di Rete Civica, Alecs Bianchi:

  • Marco Mastacchi – Consigliere regionale di Rete Civica
  • Eugenio Fusignani, Vicesindaco di Ravenna
  • Veronica Verlicchi, La Pigna Ravenna
  • Andrea Barbieri, ingegnere B.engineering
  • Marilena Martinucci, geologa ambientale
  • Stefano Zecchi, sustainability & innovation manager. 

Rete Civica Emilia Romagna, Ferrara Civica, le realtà civiche ferraresi e il gruppo consiliare La Pigna del Comune di Ravenna, che fanno parte del progetto, propongono a Governo e Regione Emilia-Romagna di potenziare la rete ferroviaria del territorio con il raddoppio della Linea Ravenna-Ferrara-Mantova-Milano per offrire alle imprese e alla società civile possibilità di sviluppo in linea con gli obiettivi ambientali che si è posta l’Italia e la Regione Emilia-Romagna in un quadro normativo europeo. L’appuntamento di Ferrara serve anche per informare l’opinione pubblica delle criticità e incalzare alla progettazione Governo, Regione Emilia Romagna, istituzioni pubbliche e private e il sistema economico-finanziario-sociale dei portatori d’interesse. 

L’entroterra delle province di Ferrara e Ravenna complice l’isolamento geografico e pur con alte competenze nei settori agricoli, industriali, portuali, non ha mai conosciuto i volani fondamentali di sviluppo del resto della regione. La rete ferroviaria però, ricostruita dopo le vicende belliche, era efficiente, quando, negli anni del boom economico, i trasporti iniziavano a divenire il volano per il traffico delle merci e delle persone. Per scelte politiche miopi, che si rivelarono poi pessime per l’economia locale, furono dismesse alla fine degli anni ’50 proprio quelle linee che avrebbero potuto essere fondamentali per i prodotti e per le industrie del territorio. Quello che resta del sistema ferroviario del Sud-Est padano è indegno di una Regione che si dice europea: sensi unici alternati per pendolari e studenti di Lavezzola (Ravenna), una tratta devastata dall’alluvione della bassa bolognese-ravennate, una monorotaia per littorine che può condurci al massimo a Codigoro, e una, non più efficiente, per poter ammirare le bellezze artistiche di Sermide o Suzzara.

Ripartire è sempre possibile, ma chi ha amministrato il territorio con mentalità ristretta e con una visione del futuro non all’altezza delle sfide, dovrebbe quanto meno dare spiegazioni e offrire per il futuro uno schema che possa essere adeguato alle aspirazioni e alla necessità di un territorio che ha solo bisogno di essere collegato, in modo civile, con il resto della regione, del Paese, dell’Europa e con il porto di Ravenna al mondo

Commenta Marco Mastacchi: “Questa è solo una prima iniziativa per affrontare il tema dei trasporti fra i tre capoluoghi di provincia. Oggi parliamo di trasporto su ferro, ma di non minore importanza è il tema dei collegamenti viari. Organizzeremo a breve sull’argomento attività simili a questa, affrontando la questione della Ravegnana, del completamento del collegamento di Ferrara a Ravenna e della Cispadana, interventi indispensabili per togliere dall’isolamento questi territori lontani dalle grandi infrastrutture viarie della nostra Regione.” 

L’incontro è aperto alla cittadinanza.