Bologna – 2 Novembre 2021 – É la seconda interrogazione a risposta scritta che il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi presenta alla Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e alla Giunta Regionale per avere chiarimenti e informazioni più dettagliate e trasparenti sulle tariffe autostradali applicate alle quattro stazioni autostradali dello snodo di Bologna.
II nodo autostradale di Bologna (tangenziale e autostrade) è stato affidato ad Autostrade per l’Italia – così come gli oneri di gestione, manutenzione e di nuovi investimenti – in cambio di una tariffa omnicomprensiva, al chilometro percorso, da applicare su tutta la rete di sua competenza. In seguito a tale accordo, alle quattro stazioni dell’autostrada A14 di collegamento alla Tangenziale di Bologna (Borgo Panigale, Bologna Casalecchio, Bologna Arcoveggio e Bologna San Lazzaro) viene applicata dal 1 gennaio 1974 una lunghezza addizionale di 6,905 chilometri e quindi una maggiorazione della tariffa autostradale.
In risposta alla precedente interrogazione scritta del Consigliere Mastacchi, datata 16 agosto 2021, l’Assessore competente aveva riferito che tale maggiorazione è stata attribuita a compensazione degli oneri derivanti alla Società Autostrade dall’assunzione dell’esercizio della tangenziale di Bologna, oneri comprendenti la manutenzione ordinaria e straordinaria.
Nel 2007 una “convenzione unica” stipulata da ANAS con le singole concessionarie ha introdotto un’innovazione sul piano delle tariffe, che ha stabilito il recupero degli extraprofitti e il riconoscimento di adeguamenti tariffari solo a seguito della effettiva realizzazione degli investimenti.
Dal 2011 è stata istituita l’Autorità di regolazione dei trasporti (ART), insediata ufficialmente nel 2013. L’Autorità è competente nel settore dei trasporti e riferisce annualmente alle Camere evidenziando lo stato della disciplina di liberalizzazione adottata e la parte ancora da definire. Opera nel rispetto delle competenze delle Regioni e degli enti locali. Nel 2019, in esecuzione delle novità normative introdotte dal DL Genova, l’Autorità ha avviato un procedimento volto a definire i sistemi tariffari delle concessioni autostradali in essere.
Nel 2014 tra Ministero delle Infrastrutture, Regione, Comune di Bologna e Società Autostrade per l’Italia viene formalizzato l’accordo per la realizzazione del Passante Nord per il quale il sistema di pedaggiamento (art 3) è considerato condizione imprescindibile per la realizzazione dell’opera.
La stipula di un nuovo accordo in data 15 Aprile 2016 ha portato non solo all’abbandono definitivo dell’ipotesi Passante Nord per l’adozione del progetto di realizzazione del cosiddetto Passante di Mezzo, ma anche all’aumento dei chilometri aggiuntivi conteggiati in tariffa in entrata e in uscita, in ciascuna delle quattro barriere (San Lazzaro, Borgo Panigale, Arcoveggio e Casalecchio), applicato a tutti i transiti indistintamente.
Tali maggiorazioni penalizzano non solo e soprattutto i cittadini della Città Metropolitana di Bologna, ma anche chiunque transiti, sia in entrata che in uscita, dai caselli sopra menzionati per recarsi presso il capoluogo della nostra regione per lavoro, necessità o turismo.
Questo ulteriore atto ispettivo del Consigliere Mastacchi intende rendere trasparenti alcune questioni:

- Perché tali maggiorazioni vengono messe in carico al solo tratto bolognese gravando principalmente sui cittadini della Città Metropolitana di Bologna invece che essere ripartite sull’intera rete, come avviene in situazioni analoghe nel resto del paese?
- Qual è la somma che dal 1974 a oggi Autostrade per l’Italia ha già percepito da queste maggiorazioni?
- Fino a quando tali maggiorazioni dovranno essere sostenute?
Ci auspichiamo che l’Autorità di regolazione dei trasporti, nata anche a tutela degli utenti e con l’intento di applicare una metodologia tariffaria basata su criteri uniformi per tutte le concessioni, per promuovere la concorrenza, stimolare l’efficienza produttiva delle gestioni e determinare un contenimento dei costi per gli utenti, abbia l’efficacia dichiarata nei suoi intenti.
Ma soprattutto ci auspichiamo che la Regione ottenga da Autostrade informazioni e dati chiari in nome di una trasparenza tanto sbandierata ma poco praticata e soprattutto dovuta ai cittadini che pagano.