Bologna, 16 aprile 2024 – Con l’odierno question time, il consigliere Mastacchi, Capogruppo di Rete Civica Progetto Emilia-Romagna chiede conto alla Giunta del perché ci siano voluti circa 2 anni e mezzo per confermare quanto era stato già evidenziato nel 2021 da un suo progetto di legge sul sovraindebitamento, puntualmente respinto in Aula, che proponeva una parziale modifica e un aggiornamento della Legge regionale del 2019, allo scopo di farla decollare concretamente. Nonostante i diversi atti presentati da Mastacchi e l’organizzazione di un partecipatissimo convegno, proprio presso l’Assemblea Legislativa, dal quale sono emerse le difficoltà palesate nel progetto di legge bocciato, oggi, la Giunta sostiene a mezzo stampa un progetto di legge che conferma le stesse proposte di un nuovo progetto di legge presentato dal Consigliere Mastacchi qualche giorno prima. Nel 2021 il progetto di legge presentato da Mastacchi non è stato approvato perché si è ritenuto che il testo del 2019 fosse già perfetto e completo senza necessità di modifiche e nel 2022 Mastacchi riesce a impegnare la Giunta a investire le risorse finanziarie accantonate, pari a 400.000 euro, per le annualità 2024 e 2025.
A seguito di una richiesta di accesso agli atti, a marzo 2024, tali risorse risultano inutilizzate perché si stanno ancora definendo i passaggi per i provvedimenti da adottare per le opportune modifiche alla legge e per la predisposizione degli avvisi pubblici per il finanziamento delle diverse azioni in applicazione della LR 28/2019. “Oltre a chiedere ragione di questa attesa e di questi comportamenti – dice Mastacchi – ho sollecitato l’utilizzo delle risorse stanziate per le annualità 2024 e 2025, per finanziare attività e azioni i cui unici beneficiari diretti devono essere solo i soggetti sovraindebitati e non la macchina amministrativa”. Rispondendo, l’Assessore Taruffi dichiara di non avere molto da dire, si dichiara soddisfatto che ci siano voluti solo 2 anni e mezzo per mettere a bilancio le risorse attinenti e di aver lavorato con chi nel 2019 ha presentato il primo testo di legge, indipendentemente da tutto quanto sia intervenuto dopo e in nome di una continuità istituzionale. “Posso comprendere l’imbarazzo e anche le dinamiche politiche – continua Mastacchi – ma un minimo di correttezza istituzionale è dovuta, perché appoggiare un progetto di legge frutto della copiatura integrale di un testo presentato in precedenza, è scandaloso.” Poi conclude “Un’altra occasione persa, nella quale gli interessi di bottega hanno avuto la meglio sui bisogni dei cittadini“.