Al momento stai visualizzando Concessioni demaniali nella Sacca di Goro: Consentire l’affidamento temporaneo a chi è in difficoltà  

Bologna – 22 febbraio 2024  –  Il Consigliere Mastacchi, Capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna, chiede alla Giunta e alla sua Presidenza quali iniziative intende mettere in campo, alla luce della sottovalutazione delle invasioni biologiche del granchio blu e delle macroalghe e delle loro implicazioni di medio termine visto che l’intera economia locale nella marineria di Goro e Comacchio dipende quasi esclusivamente dalla venericoltura.

La Sacca di Goro, le aree dei canali adduttori delle Valli di Comacchio e le aree limitrofe di costa costituiscono un distretto produttivo con caratteristiche di contiguità ambientale e produttive per l’allevamento di molluschi. Nel 2022 la Regione Emilia-Romagna ha affidato uno studio alle Università di Ferrara e di Parma, il cui obiettivo era di fornire una mappatura delle zone vocate all’acquacoltura (AZA) nelle aree sopracitate e definire una valutazione complessiva sulle potenzialità produttive ai fini della venericoltura della Sacca di Goro e del tratto costiero compreso tra la punta di Volano e la prima barriera frangiflutti del Lido delle Nazioni.

Lo studio si è concluso e i risultati sono stati raccolti in una relazione, consegnata in regione nell’ottobre 2023, che ha evidenziato come le aree lagunari siano ambienti particolarmente fragili, interessati in modo importante dal cambiamento climatico e da un elevato rischio di perdita di ecosistemi e biodiversità a causa di diversi fenomeni: erosione, subsidenza, inondazione, oltre che per possibili inquinamenti. Ambienti dinamici, dunque, in continuo cambiamento e la cui gestione deve e dovrà essere sempre adattiva e definita in modo dinamico e non conservativo. Alla luce di questo studio, sono stati disposti, per tutte le attività di acquacoltura, molluschicoltura e venericoltura, i divieti di rilascio di nuove concessioni demaniali nella Sacca di Goro e di autorizzazioni di ampliamenti di superficie delle concessioni esistenti, ed è consentito lo spostamento di aree già in concessione (ma non il loro ampliamento) purché vi siano situazioni di moria/anossia ripetuta e/o altre cause determinanti la scarsa produzione dello specchio acqueo già in concessione.

I ripascimenti, infatti, non sempre riescono a far diventare produttiva un’area che non lo è. Viene però consentito il subingresso totale, per l’intera superficie in concessione, e tale affidamento, secondo il Codice della Navigazione, non può in alcun modo dare luogo a subingresso parziale nella Licenza di concessione, indipendentemente dal tempo trascorso dall’autorizzazione all’affidamento, preservando così i diritti del concessionario.L’ulteriore richiesta del Consigliere Mastacchi, vista questa premessa, è se, per coloro le cui aree date in concessione e che risultano essere non più produttive a causa della presenza del granchio blu e delle macroalghe, sia possibile ottenere in affidamento temporaneo, per un periodo determinato, aree non utilizzate da almeno due anni, aiutando in questo modo chi è stato messo più in difficoltà, senza però ledere gli interessi dei concessionari originari.