Bologna – 28 marzo 2023 – Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato nella seduta odierna dell’Aula un question time per chiedere se la Regione non ritenga opportuno rivedere l’area della zona rossa definita a seguito della frana del 6 febbraio a Villa Sassonero.
Lo scorso 6 febbraio, nella frazione di Villa Sassonero nel comune di Monterenzio (Bo), si è mossa una grossa frana, la più estesa del bolognese, lunga circa 1,2 km, larga fino a 800 metri e con una grande profondità, evidente dagli abbassamenti e contropendenze che si sono formate nella zona di monte. L’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile è intervenuta insieme ai Vigili del Fuoco e all’Amministrazione comunale ed è stata attivata la convenzione con l’Università degli Studi di Bologna (Bigea) per monitorare l’evoluzione del fenomeno e poter intervenire, in caso di necessità, per garantire la sicurezza idraulica del torrente Sillaro.
In collaborazione con il Servizio geologico regionale, è stato definito il corpo di frana nel suo complesso, ed è stato installato un sistema di monitoraggio per controllare i movimenti in atto e seguire il loro andamento nel tempo, anche tramite l’installazione di basi GPS (che acquisiscono gli spostamenti h24) all’interno del corpo di frana e delle abitazioni e strutture coinvolte dal movimento. Sono stati effettuati anche monitoraggi periodici specifici nella zona del piede della frana per rilevare eventuali interferenze con il corso d’acqua. A fine febbraio sono partiti i lavori di drenaggio profondo e regimazione delle acque superficiali del torrente Sillaro, che scorre immediatamente al piede della frana. l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha ritenuto di intervenire immediatamente per evitare che il movimento franoso comprometta il corso del torrente. L’accesso stradale all’interno dell’area rossa è strettamente consentito agli organi di competenza a qualunque titolo coinvolti nella gestione dell’emergenza. I danni subiti dai cittadini della zona sono stati ingenti: chi ha avuto la propria abitazione crollata in poche ore, chi a causa dei danni subiti e del parziale blocco della viabilità sta subendo gravi perdite alla propria attività e chi, situato in zona verde, è rientrato in zona “rossa” dopo la frana a seguito della riperimetrazione del territorio. Sono cominciati lunedì 20 marzo i lavori per rendere di nuovo transitabili le strade provinciali SP35 “Sassonero” e SP 21 “Valsillaro” chiuse al traffico dopo la frana e si prevede una prima parziale riparazione delle provinciali per permetterne la riapertura, presumibilmente entro fine marzo, pur a velocità ridotta perché il fondo rimarrà dissestato.
In questo quadro, Mastacchi chiede alla Giunta se la riapertura delle strade provinciali che si trovano a valle della frana presuppone che il movimento franoso monitorato sia fermo e non più pericoloso e pertanto non ritenga opportuno attivarsi per rivedere l’area della zona rossa, dando la possibilità ai cittadini di rientrare nelle loro case e alle imprese di poter riaprire le loro attività considerato anche l’imminente periodo pasquale. Nel rispondere la Vice Presidente Priolo comunica che la zona rossa è stata annullata il 25 di marzo dopo gli esiti positivi di una serie di monitoraggi, che comunque continueranno per un certo periodo. La riapertura della viabilità avverrà probabilmente senza ripristino dello strato di usura del conglomerato bituminoso, per cui si renderà necessaria una forte limitazione di velocità. “Molto bene il fatto che ci sia stata la restrizione della zona rossa – commenta Mastacchi – e molto bene che si è cominciato a lavorare sulla regimentazione delle acque. I danni per le persone sono stati ingenti ma il segnale che le Istituzioni pubbliche hanno dato in questo frangente è stato di celerità e dunque una buona risposta.