Al momento stai visualizzando Vongole e canoni demaniali: multe e controlli
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Bologna – 24 marzo 2023 – Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato alla Presidente dell’Assemblea legislativa e alla Giunta Regionale un’interrogazione per avere chiarimenti sulle recenti segnalazioni di danno erariale pervenute dalla Sacca di Goro. 

Recenti notizie di stampa hanno riportato che il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Ferrara ha inoltrato due segnalazioni, una alla Corte dei Conti di Bologna e una alla Regione Emilia-Romagna, per un danno erariale di circa 1,5 mln di euro a carico di una cooperativa di coltivazioni di molluschi di Goro.  Il mancato versamento si riferisce a canoni demaniali dovuti alla Regione Emilia-Romagna, che ha avviato un procedimento amministrativo finalizzato al recupero di quanto effettivamente dovuto per l’utilizzo dello specchio acqueo demaniale assegnato. Come a tante altre cooperative simili presenti nel Basso Ferrarese, la concessione demaniale è stata affidata dalla Regione Emilia-Romagna per lo sfruttamento nella “Sacca di Goro” di un’area destinata all’acquacoltura. Per l’assegnazione è stato accordato un canone agevolato a condizione che la cooperativa svolga un’attività prevalente a favore dei propri soci, cioè il rapporto della vendita dei prodotti della pesca ottenuti con i conferimenti dei soci deve essere preponderante rispetto al prodotto complessivamente commercializzato, quindi a “mutualità prevalente” e come tale essere iscritta nella apposita sezione del Registro Imprese tenuto dalla CCIAA competente. 

L’accertamento ha evidenziato che la cooperativa, nel periodo dal 2012 al 2019, ha collocato sul mercato ittico quantitativi di mitili provenienti per meno del 5% dal conferimento dei propri soci e per il restante 95% da una società friulana, che vende (ma non produce) gli stessi prodotti coltivati in un’altra Regione e pertanto non è stato possibile stabilire se i prodotti commercializzati dal 2012 al 2019 siano stati dichiarati come provenienti dalle zone lagunari friulane e/o dalla “Sacca di Goro”. Ne consegue che, in assenza delle condizioni mutualistiche previste dall’atto costitutivo e dallo statuto della cooperativa gorese, il canone accordato da versare alla Regione Emilia-Romagna è risultato non più quello agevolato, bensì quello ordinario con un danno erariale che arriva a circa 1,5 mln di euro per il periodo 2012-2019.

Con l’atto ispettivo Mastacchi chiede alla Giunta se la Regione, essendo già in possesso ogni anno dei dati sulla raccolta dei prodotti e sul numero degli addetti, abbia provveduto a una verifica del rapporto di “mutualità prevalente”, visto i canoni agevolati di cui godono le cooperative,  e in caso affermativo quale sia l’esito di tali controlli per ogni cooperativa. 

Nella Sacca di Goro ad ogni operatore/pescatore viene assegnata un’area definita su cui poter lavorare, con un limite massimo di mq. 8.000 per addetto nella generalità della Sacca, di 4000 mq per addetto se operanti lungo le zone dette “Dighe” in Comacchio o di 2600 mq se la concessione è in zona “Basson”. Alla luce di queste disposizioni, Mastacchi chiede anche quale capacità di allevamento è stata riscontrata nelle diverse aree, a seguito dei controlli effettuati in base ai dati annuali in possesso della Regione.