Bologna – 3 febbraio 2023 – Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato alla Presidente dell’Assemblea legislativa e alla Giunta Regionale un’interrogazione per portare all’attenzione della Giunta le segnalazioni giunte dall’Ingegner Riccardo Merendi sulle procedure di collaudo che riguardano il rigassificatore di Ravenna.
Nel novembre 2022 è stato rilasciato il provvedimento di autorizzazione unica per la realizzazione del rigassificatore di Ravenna, approvata all’unanimità della conferenza dei servizi quale opera strategica per l’autosufficienza energetica del paese e contro l’aumento dei prezzi del gas. Numerosi sono i soggetti che hanno preso parte ai lavori della conferenza dei servizi, chiamata a pronunciarsi sul progetto Snam del rigassificatore. Fra i tanti: la Regione, l’Arpae, Comune/Provincia e Prefettura di Ravenna, la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio, i Vigili del Fuoco, l’Autorità portuale, il Consorzio di Bonifica, gli Enti Parco, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e i Ministeri della Transizione Ecologica, dello Sviluppo economico, della Difesa e delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, l’Ispra, l’Istituto Superiore di Sanità, il Consiglio Superiore dei Lavori pubblici, l’Università di Bologna e l’Enea.
Il Presidente Bonaccini, interpellato in merito, ha affermato recentemente che “in media in Italia ci vogliono dieci anni per il via libera a un impianto energetico”, mentre per l’autorizzazione a questo impianto con 60 soggetti diversi coinvolti nel processo autorizzativo, “in pochi mesi ci siamo accordati”. Una nota dell’Ing. Merendi pervenuta ai gruppi consiliari segnala ai diversi soggetti coinvolti nel processo autorizzatorio argomentati dubbi per questo progetto complesso e delicato. Sembra però che questa nota non sia servita a far correggere nulla. Una delle segnalazioni riguarda la procedura di collaudo del gasdotto che consisterebbe nel riempire d’acqua e pressurizzare la tubazione in acciaio e vedrebbe la prova superata se la pressione si mantenesse costante al variare della temperatura.
L’Ing. Merendi ha constatato che, pur essendo tecnicamente eseguibile quel collaudo, la prova non potrebbe comunque essere superata da un gasdotto costruito a regola d’arte, in quanto trascura l’effetto della diversa dilatazione termica di acqua e acciaio, oltre a non essere conforme alle norme contenute nel D.M. 17 aprile 2008 che prevede che la pressione si mantenga costante a meno delle variazioni dovute all’influenza della temperatura. Si aggiunga che l’immissione di aria nel flusso del metano potrebbe rendere esplosiva la miscela mentre le tubazioni, progettate per temperatura minima di +3°C, non sarebbero idonee per accogliere gas a 3°C ± 50°C, cioè temperatura minima -47°C.
Rileva inoltre che uno dei due nulla-osta necessari per l’autorizzazione è subordinato all’osservanza della condizione che “tutte le opere siano realizzate in conformità a quanto contenuto nel Progetto “FSRU Ravenna e collegamento alla rete nazionale gasdotti” n° REL-PROG-E_00001 di luglio 2022″, cioè ai documenti che contengono al loro interno la procedura errata. La pratica contiene più di 1000 file, alcuni di centinaia di pagine e una procedura accelerata di approvazione rende complessa l’analisi completa di tutti i documenti, per proporre osservazioni in pochi giorni.
Mastacchi Interroga la Giunta regionale per sapere se è a conoscenza delle criticità sollevate dall’Ing. Riccardo Merendi, se sono state esaminate e con quale esito. Chiede inoltre se si è interfacciata con il MISE per apportare eventuali aggiornamenti nella documentazione di riferimento.