Bologna – 1 Aprile 2021 – Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi in un’interrogazione alla Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e alla Giunta Regionale porta all’attenzione dell’istituzione e chiede chiarimenti sulla situazione che viene denunciata sul territorio comunale di Ravenna rispetto ai servizi di Igiene Ambientale gestiti da Hera.
Il Gruppo Hera rappresenta una delle maggiori multi-utility italiane e occupa posizioni di rilievo nei principali business in Italia. Nato nel 2002 dall’aggregazione di undici aziende municipalizzate il Gruppo si è continuamente espanso, dalla quotazione in Borsa già nel 2003 fino all’entrata nel 2019 nel FTSE MIB, il principale indice di Borsa Italiana che include i 40 maggiori titoli di Piazza Affari per capitalizzazione, liquidità e volumi di scambi. Sono inizialmente soci di Hera 139 Comuni dislocati da Bologna al mare ma nel tempo le acquisizioni del Gruppo allargheranno i territori di interesse fino a comprendere Modena, Mantova, Pisa, le Marche, l’Abruzzo, il Nord-Est (Veneto e Friuli Venezia-Giulia).
Per il Comune di Ravenna Hera SpA è gestore del servizio rifiuti urbani ed assimilati (SGRUA) grazie a una convenzione di affidamento, sottoscritta il 14 settembre 2016 dall’attuale Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti (ATERSIR) con Hera. Il 22 aprile 2016 e dunque prima della convenzione con Hera, ATERSIR sottoscrive con le organizzazioni sindacali CGIL-CISL – UIL il Protocollo regionale relativo alle procedure dell’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, che prevede l’applicazione del contratto Fise-Federambiente ai propri lavoratori, compresi i lavoratori delle cooperative sociali di tipo B, a cui ATERSIR può affidare degli incarichi. Il protocollo così recita: “il concessionario del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani potrà avvalersi delle cooperative sociali di tipo B, anche in applicazione di quanto previsto dalla L.R. 23 del 23/12/2011 e s.m.i. , nel rispetto dei limiti quantitativi previsti dal CCNL Fise-Federambiente e degli scopi di inserimento lavorativo di persone in condizioni di criticità, in applicazione della normativa vigente in materia”.
Il Gruppo Hera subentrando in virtù della convenzione di affidamento quale concessionario del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani, ha potuto e si è avvalso di cooperative sociali di tipo B nel territorio del Comune di Ravenna, affidando loro il servizio di spazzamento, raccolta anche differenziata e trasporto dei rifiuti, ma non applicando ai lavoratori il contratto Fise-Federambiente, così come invece previsto dal protocollo del 22 aprile 2016.
L’ingiustizia è palese e forte il disagio dei lavoratori delle cooperative sociali coinvolte. La minore contribuzione che viene a crearsi è stimabile concretamente in una riduzione tra i 400/500 euro, nell’eliminazione della quattordicesima mensilità e in minori contributi INPS rispetto al contratto Fise-Federambiente previsto nei bandi di gara di Hera S.p.A.
A fronte di un minor costo del lavoro, l’importo della TARI (Tassa Rifiuti) che Hera pratica ai cittadini rimane invariata andando a creare un indubbio vantaggio per il gestore. Il senso di ingiustizia è palese: l’importo della tassa rifiuti (Tari) comprende il costo della forza lavoro indicato nel contratto Fise-Federambiente e la non applicazione del contratto rappresenta oltre che una forte penalizzazione per i lavoratori delle cooperative sociali anche un danno a carico dei contribuenti e un indebito vantaggio per Hera S.p.A.
Hera d’altronde non è nuova a questi comportamenti. Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Bologna nel 2019 ha confermato l’applicazione del contratto Fise-Federambiente a un ex lavoratore di una cooperativa sociale di tipo B, operante nel servizio di spazzamento, raccolta anche differenziata e trasporto dei rifiuti urbani, condannando Hera Spa al pagamento delle differenze retributive.
Sul sito ufficiale del Gruppo alla voce ´Missione e Valori´ vengono messe in evidenza 4 voci, nero su bianco e tutte in maiuscolo: INTEGRITÀ – TRASPARENZA – RESPONSABILITÀ PERSONALE – COERENZA.
La richiesta del Consigliere Mastacchi alla Giunta è che si attivi perché alle cooperative sociali di tipo B, che svolgono il servizio di spazzamento, raccolta anche differenziata e trasporto dei rifiuti, e quindi ai lavoratori del settore appalti dell’igiene ambientale venga applicato il contratto previsto dal “Protocollo regionale relativo alle procedure dell’affidamento del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani” sottoscritto il 22 aprile 2016 tra ATERSIR e le Organizzazioni sindacali CGIL CISL e UIL .
Attendiamo fiduciosi la risposta dell’istituzione.