La SP79 Pian di Balestra collega Monzuno, capoluogo, alla frazione Madonna dei Fornelli del Comune di San Benedetto Val di Sambro e, a un anno dall’alluvione del maggio 2023, è nuovamente interrotta al chilometro 8+350 fino al chilometro 10+900, con il traffico bloccato e deviato su entrambi i sensi di marcia.
“La Città metropolitana ha premesso che è a conoscenza naturalmente delle criticità che interessano le strade di sua competenza, e tra queste la SP79 Pian di Balestra. Occorre però distinguere quelle relative alla manutenzione straordinaria, finanziate con risorse del MIT, da quelle riconducibili più specificamente all’alluvione e sotto la gestione del Commissario straordinario.” Così il Sottosegretario Baruffi in risposta a un’interpellanza di Marco Mastacchi, Capogruppo di Rete Civica sull’ennesima interruzione di una delle strade dell’Appennino, nello specifico la SP79 e sulla disastrosa situazione della manutenzione delle strade del territorio più in generale.
“Con un’ordinanza del 25 agosto del 2023 che ha riguardato gli interventi di somma urgenza, si sono realizzati i lavori strettamente necessari alla riapertura al transito della SP79, e Città Metropolitana non aveva inizialmente individuato il fabbisogno relativo al ripristino della SP79, ritenendo di doverlo rinviare a una successiva fase della ricostruzione. Ma vista l’evoluzione dei dissesti, presenti a centinaia non solo nel territorio metropolitano, Città metropolitana ha evidenziato come, nonostante l’inverno mite, si siano riattivati movimenti franosi e ha quindi segnalato la necessità di anticipare alcuni interventi, fra i quali quelli relativi alla SP79 Pian di Balestra, non solo nel tratto del Comune di San Benedetto Val di Sambro. Città metropolitana ha pertanto chiesto alla struttura commissariale per tramite della Regione, di prevedere, nella prossima revisione dell’ordinanza 13, le risorse per la SP79.” Spiega Baruffi.
“Non si comprende l’ostinata asserzione di mancanza di pericolo da parte della Città Metropolitana su questo territorio, in particolare la SP79 che versa in condizioni ormai disastrose ed è a rischio di chiusura definitiva a causa dell’abbandono manutentivo degli ultimi anni.” commenta Mastacchi. “Voglio inoltre sottolineare la situazione complessiva di degrado, già presente prima delle emergenze di maggio 2023: dalla chiusura della Provincia all’apertura della Città metropolitana c’è stato un progressivo abbandono del presidio di manutenzione delle strade del territorio montano, che ha creato i presupposti di base che hanno permesso all’alluvione di trovare terreno fertile per le frane. Non è solo un problema di emergenza, ma un problema complessivo di gestione delle strade. Il rischio è davvero che questo abbandono, a prescindere dal tema emergenza, porti le infrastrutture viarie della nostra montagna a un punto di non ritorno e che queste strade non siano più gestibili, ma che debbano essere chiuse.”