Bologna – 9 gennaio 2024 – Si sono svolti oggi i lavori della Commissione IV – Politiche per la salute e Politiche sociali durante la quale è stata presentata la relazione sulla petizione popolare fatta pervenire alla Giunta per il mantenimento dei Servizi Sanitari correntemente offerti presso l’Ospedale SS. Annunziata di Cento (Fe) più in generale, e del Punto nascita e del Pronto Soccorso in particolare.
Il Punto nascita dell’Ospedale è chiuso da circa un anno, mentre si paventa un depotenziamento del Pronto Soccorso e la sua trasformazione in un CAU. Viene più volte rassicurata l’Aula sulla inconsistenza di questa ipotesi mentre per quanto riguarda il Punto Nascita, si legge in una slide che “L’attività del Punto Nascita è sospesa a causa delle difficoltà a reperire il necessario personale sanitario, del forte turnover e di assenze per malattia anche prolungate che si sono verificate nell’organico” e il numero complessivo dei parti risulta essere sotto i 500, limite posto dalla normativa nazionale, come illustrato dal Dott. Ciotti, Direttore Sanitario dell’ospedale.
Il depauperamento dei servizi sanitari e dei presidi ospedalieri dei territori di provincia è un tema da sempre preoccupazione di Rete Civica, che sull’argomento ha già presentato diversi atti chiedendo presidi ospedalieri che possano garantire i servizi sui territori periferici, in pianura come in appennino e la riapertura dei punti nascita periferici perché le partorienti non debbano rischiare di partorire in ambulanza. Secondo il Consigliere Pelloni, che interviene in Commissione, il personale è tema centrale sia rispetto al Pronto Soccorso che al Punto Nascita.
Gli investimenti in attrezzature non bastano se non c’è il personale a tenere in piedi il servizio. Per questo motivo le rassicurazioni rispetto al mantenimento del Pronto Soccorso non possono essere considerate una garanzia in tal senso. La chiusura contemporanea di servizi sanitari a Cento e Mirandola depaupera un territorio produttivo importante e la risultante migrazione di pazienti verso altre regioni, costituisce un costo considerevole.
Non impoverire i territori periferici e salvaguardare la salute dei suoi cittadini, dovrebbe essere compito della politica di qualsiasi colore con l’obiettivo di permettere ai residenti dei territori di utilizzare le strutture in loco senza doversi rivolgere altrove.