Al momento stai visualizzando INCENERITORE DI FERRARA: quanto e cosa sta bruciando, vista la fine dello stato di emergenza?

Bologna – 25 agosto 2022 – Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato alla Presidente dell’Assemblea legislativa e alla Giunta Regionale un’interrogazione per chiedere chiarimenti sulle quantità di rifiuti attualmente smaltiti dall’inceneritore di Ferrara e ottemperando a quali disposizioni. 

Con l’interrogazione oggetto 5162 del maggio scorso, il Consigliere Mastacchi chiedeva ragione dell’aumento nel 2021 della capacità dell’inceneritore di HERA a Ferrara, che ha portato da 130 mila a 142 mila le tonnellate annue di rifiuti da smaltire all’inceneritore di via Diana. 

Nella risposta all’interrogazione l’Assessore Priolo ha sottolineato come il riesame della Autorizzazione Integrata Ambientale fosse stato rilasciato da ARPAE che autorizzava, dal punto di vista ambientale, l’uso dell’inceneritore per una portata al massimo della sua potenzialità. 

L’aumento della quantità di rifiuti da incenerire era invece stato definito dall’Ordinanza del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Decreto n.43 del 20 marzo 2020, in cui si ordinava che al termovalorizzatore di Ferrara affluissero anche i rifiuti di Alfonsine e Conselice della provincia di Ravenna, indicando testualmente che “le disposizioni della presente ordinanza trovino applicazione dalla data del 23/03/2020 fino alla cessazione dello stato di emergenza sanitaria oltre i successivi trenta giorni necessari al corretto e ordinario ripristino del servizio pubblico di gestione dei rifiuti”, stabilendo il passaggio della quota da 130.000t/a a 142.000 t/a per il periodo di emergenza sanitaria.

Come risulta dalla Determinazione dirigenziale n. 2020-2412 del 25/05/2020 di ARPAE, l’Autorizzazione Integrata Ambientale è stata chiesta da HERA a seguito della disposizione del Presidente della Regione per un adeguamento degli impianti per bruciare 142.000 t/a per il periodo dell’emergenza. 

Inoltre la partecipazione dei portatori di interesse dipende dalla costituzione delle Consulte locali, quale organo di consultazione dei Consigli locali, composte dalle organizzazioni economiche, sociali, ambientali e sindacali e dalle forme associative degli utenti dei servizi, ai sensi dell’articolo 8 comma 9 della LR 23/2011. Risulta però che a Ferrara, la Consulta locale che si dovrebbe rapportare con il Consiglio locale di ATERSIR, sia assente mentre risulta correttamente costituita in altre province. 

Marco Mastacchi - 2021 - 1

Il Consigliere Mastacchi chiede dunque alla Giunta regionale e all’Assessore competente quali siano i motivi per i quali il quantitativo di rifiuti bruciati nell’inceneritore di Ferrara e provenienti unicamente dal territorio provinciale, non torni ad essere di 130.000 t/a, così come fissato prima dell’Ordinanza del Presidente della Regione Emilia-Romagna, Decreto n.43 del 20 marzo 2020 e considerato che il periodo di emergenza sanitaria si è concluso. Chiede inoltre per quale motivo a Ferrara la Consulta locale, pur prevista dall’articolo 8 comma 9 della LR. 23/2011, non sia stata istituita e quanto e cosa stia bruciando attualmente l’inceneritore di Ferrara, considerato che il nuovo Piano Rifiuti 22-27 riporta effettivamente per l’inceneritore di Ferrara per il 2019 una capacità autorizzata di 130.000 t/a e un totale di rifiuti trattati pari a 129.987 t/a e non sembra prevedere aumenti delle quantità fino al 2027.