Bologna – 30 Marzo 2021 – Una interrogazione a risposta immediata in aula del capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi richiama l´attenzione e l’azione della Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e della Giunta Regionale sul caso dell’Associazione ¨Le Aquile¨ di Lugo di Romagna, Associazione di Protezione Civile per l’addestramento di cani da soccorso.
Il Gruppo ¨Le Aquile¨ Unità Cinofile da Soccorso Ravennate è stato costituito ufficialmente a Lugo di Romagna nel 1999. Con un proprio statuto autonomo l’Associazione si è inserita a pieno titolo nel protocollo dell’Agenzia Regionale della Protezione Civile dell’Emilia-Romagna. Suo scopo: l’addestramento di cani di tutte le razze nella ricerca di persone disperse in superficie o sepolte da macerie. Nel 2003 cresceva la richiesta di impiego di Unità Cinofile da Soccorso in campo nazionale e la stessa Regione Emilia-Romagna riteneva necessario dotarsi di tali unità, inserendole nei progetti speciali e nelle specializzazioni e inglobandole nelle Colonne Mobili Provinciali. Da qui la decisione dell’Associazione “Le Aquile” di fare richiesta al comune di Lugo di un’area da adibire a scuola nazionale di addestramento cani da catastrofe con annesso e necessario campo macerie per esercitazioni il più realistiche possibile. La stessa Regione finanziava l’allestimento del campo, la Provincia dava tutte le necessarie autorizzazioni e una convenzione per l’utilizzo gratuito dell’area, di proprietà comunale, veniva firmata con lo stesso Comune di Lugo.
Per allestire la sede operativa, oltre all’area addestramento cani ossia il “campo macerie”, sono stati impiegati moduli abitativi container di proprietà della Protezione Civile, che sono stati messi a disposizione dal Servizio di Protezione Civile regionale e impiegati per uffici e servizi quali segreteria, mensa, dispensa, magazzino e sala radio, e per gli alloggi nell’espletamento del servizio di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, affidato a partire dal 1 ottobre 2004 dall’Ufficio Territoriale del Governo, alloggi presso i quali il Comune ha fissato contestualmente la residenza di quei cittadini stranieri.
In seguito a un controllo fatto nel 2019 dal Corpo di Polizia Urbana dell’Unione della Bassa Romagna, coadiuvata da personale tecnico della stessa Unione, l’ufficio Area patrimonio e territorio ha verbalizzato alcuni abusi edilizi riguardanti dei manufatti e dei container. Quelli donati dalla Protezione Civile e dalla Regione Emilia-Romagna e lì posizionati. Erano e rimangono strutture mobili, e da qui nasce il contenzioso, perché adesso si impone di demolirli e conseguentemente smantellare e chiudere la Scuola Nazionale delle Unità Cinofile da Soccorso. Un ricorso al Tar ha attualmente sospeso cautelativamente l’attività dell’Associazione in attesa di discutere il caso nei prossimi mesi e contestualmente condannato il Comune di Lugo al pagamento delle spese di 1.500 euro.
Ad oggi l´Associazione annovera numerosi iscritti tra i quali Unità Cinofile brevettate alla ricerca di persone scomparse in superficie e alla ricerca di persone travolte da macerie, abilitati con brevetti conseguiti a livello regionale e nazionale ed è un centro d’eccellenza, il più grande della regione, nel quale vengono da tutta Italia e dall’estero, oltre ad essere punto di ritrovo per le Unità Cinofile dei coordinamenti provinciali di Forlì-Cesena e Rimini, in quanto non esiste una struttura idonea nelle tre province al servizio della sicurezza del territorio.
L’attività dell’Associazione ricopre vari ambiti, tra cui quello di pubblico servizio con la scuola di addestramento cani da catastrofe, di supporto alla Protezione Civile per le attività di prevenzione incendio boschi con l’avvistamento e il pattugliamento estivo e in caso di emergenza, spegnimento e bonifica con mezzi attrezzati, interventi in caso di emergenza neve. All’ interno vengono svolte inoltre attività di socializzazione con persone diversamente abili.
Il Comune di Lugo ha da tempo consolidato una stretta collaborazione con più soggetti erogatori di servizi essenziali, in grado di garantire supporto a tutta una serie di attività che ben difficilmente riuscirebbero ad essere assorbite e svolte senza l’aiuto di organizzazioni di volontariato, tra cui spicca l’associazione “LE AQUILE” che è stata più volte interlocutore e collaboratore, partecipando tra l’altro al progetto “Artemide” del comune di Lugo.
Per molti anni l’Associazione dato un contributo alla collettività e continua a farlo. Ma il Comune di Lugo e L’Unione della Bassa Romagna vogliono distruggere tutto questo.
Mastacchi chiede con la Question Time alla Regione di garantire la continuità dell’attività dell’Associazione quale attività di servizio di Protezione Civile, unico centro in Regione attualmente operativo per l’addestramento cani da disastro (utilizzato da tutto il mondo del volontariato nonché dalle istituzioni, come i Vigili del Fuoco e la Polizia di Stato) e servizio di prima accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale, considerando anche i numerosi anni di collaborazione e l’importante attività profusa dai volontari.
L’Assessore Priolo rispondendo a Mastacchi assicura che la Regione è ben consapevole dell’importanza dell’attività sottoposta all’attenzione della Giunta.
Pur essendo evidente la competenza di carattere comunale del contenzioso tra il Comune di Lugo e l’Associazione ¨Le Aquile¨ è anche vero che insiste su un´attività – quella dell’addestramento cinofilo in caso di disastri – che la Regione promuove e che ritiene importante, tanto che oltre a quello di Lugo ci sono anche i campi macerie di Fidenza e Massa Finalese. La competenza comunale rispetto a questa situazione ¨non significa che non sia di interesse dell’Agenzia regionale continuare a promuovere per quanto le compete l’attività addestrativa e di certificazione avvalendosi delle strutture presenti….. L’Associazione ¨Le Aquile¨… potrà sicuramente continuare a dare il proprio contributo alla crescita del sistema locale di Protezione Civile. Tale contributo può significare anche la gestione di un campo macerie regionale che va inquadrato nell’ambito di uno schema di relazioni che deve necessariamente coinvolgere l’Agenzia, il Comune, la proprietà dell’area e il Coordinamento Provinciale di Protezione Civile, fatto salvo il rispetto della normativa vigente.¨
L’Assessore rassicura sulla volontà dell’Agenzia regionale di trovare una mediazione che sfoci in una soluzione visto che il tema sta a cuore anche alla Protezione Civile.
Soddisfatto, Mastacchi prende atto dell’impegno della Regione di occuparsi del problema e si ritiene certo che, se c’è la volontà di tutte le parti coinvolte, una soluzione si troverà.