Al momento stai visualizzando TELERISCALDAMENTO: monopolio delle multiutility

Bologna – 5 ottobre 2023 – Il Capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi interviene con un‘interrogazione alla Presidente dell’Assemblea Legislativa e alla Giunta chiedendo quali iniziative intende attivare per sensibilizzare le aziende e le imprese multiutility regionali, affinché non venga disincentivato l’allaccio di utenti privati al teleriscaldamento, un sistema che riduce le emissioni nocive e che contribuisce alla riduzione del livello di inquinamento con beneficio per l’ambiente e il territorio. Chiede anche se la Regione intende impegnarsi affinché le imprese multiutility regionali non creino una situazione di monopolio naturale applicando, autonomamente, tariffe diverse ai propri utenti per evitare situazioni di ingiustizia sociale su un territorio nel quale si sono sviluppate le reti di teleriscaldamento urbano più efficienti.

Il teleriscaldamento è un sistema semplice, pulito, economico e sicuro per climatizzare (scaldare o raffrescare) gli edifici, siano essi ad uso residenziale che destinati a servizi. È un sistema completo, di produzione e distribuzione di calore, che può essere generato in modo efficiente, sfruttando differenti fonti energetiche, rinnovabili e non rinnovabili. Il calore può essere generato attraverso centrali a caldaia (a combustibile fossile, biomassa o da termovalorizzazione RSU), impianti di cogenerazione, sistemi a pompa di calore (che sfruttano energia rinnovabile idrotermica, geotermica, aeraulica) o solare termico. È un servizio che si rivolge in particolare ai Condomini, ovvero alle utenze con riscaldamento centralizzato e alle nuove costruzioni o ristrutturazioni, riduce le emissioni nocive nell’ambiente ed è in grado di ottimizzare la produzione di energia nel territorio, mettendo in rete il calore generato dalle centrali di produzione locali. A Bologna, Imola, Forlì, Cesena, Ferrara, Modena, Casalecchio, Castelmaggiore e Ravenna il Gruppo Hera offre questo servizio e distribuisce energia e calore grazie a una rete sotterranea che porta l’acqua calda (a 90°) o surriscaldata (a 120°) dal punto di produzione agli edifici allacciati.

Il prezzo del servizio di teleriscaldamento viene definito liberamente dall’operatore, senza peraltro alcuna possibilità per il cliente di optare per un altro distributore. Nel corso degli anni si è così venuta a creare una situazione di monopolio naturale sul teleriscaldamento da parte delle multiutility nei confronti degli utenti allacciati alla rete. Sono pervenute a questo ufficio diverse segnalazioni di cittadini residenti a Bologna e intestatari di bollette Elca e LEMCA, che godono del servizio di acqua calda attraverso una centrale termica a combustibili tradizionali in comune con altri condomini adiacenti, che lamentano un innalzamento anomalo delle bollette emesse nei primi mesi dell’anno rispetto ad altri condomini similari, sempre siti a Bologna, dove il costo fatturato dall’Ente riscossore risulta ribassato di almeno due terzi. A parità di servizio una tariffazione a mc eccessivamente alta per il consumo di acqua calda, sta penalizzando in maniera ingiustificata proprio i sistemi di teleriscaldamento più virtuosi.

É necessario garantire la parità di trattamento, rispetto alla somministrazione di gas naturale, anche ai servizi di teleriscaldamento e ridurre il più possibile il costo finale per gli utenti, al fine di impedire che chi ha aderito al teleriscaldamento ed è a favore di una transizione ecologica venga colpito da bollette ingiustificate con costi fuori mercato.