Bologna – 19 settembre 2023 – Sono pervenute diverse segnalazioni da parte dei residenti delle zone limitrofe alla cassa di espansione del Navile nel comune di Bentivoglio, particolarmente preoccupati perché l’area, al momento ancora un cantiere aperto, non risulta correttamente delimitata con cartelli adeguati, che segnalino il divieto di accesso e il divieto di caccia. Con un’interpellanza all’aula il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi interroga la Presidente dell’Assemblea Legislativa e la Giunta per sapere se non ritenga opportuno intervenire perché l’area sopracitata venga corredata di apposita segnaletica che vieti la caccia e limiti l’accesso ai soli soggetti autorizzati.

Da trent’anni la Regione Emilia-Romagna considera le casse di espansione un’opera fondamentale per mettere in sicurezza i territori. Sono opere idrauliche realizzate per ridurre la portata di un corso d’acqua in caso di piena, grazie allo stoccaggio temporaneo di parte del volume dell’onda di piena stessa. Nell’ambito degli interventi strategici per il territorio c’é la realizzazione della Cassa di espansione a servizio del canale Navile nel comune di Bentivoglio, che dopo 10 anni dal computo metrico estimativo del progetto complessivo non risulta però ancora ultimata. In questo periodo dell’anno, con l’inizio dell’attività venatoria stanziale, diversi cacciatori con i cani al seguito, percorrono la zona del comune di Bentivoglio compresa tra l’autostrada A13 Bologna-Padova, via Saliceto e via Canali e Crociali, mettendo in pericolo se stessi, i propri cani e le abitazioni che insistono sui terreni limitrofi, compresi eventuali automobilisti, ciclisti e motociclisti che attraversano le strade attigue.
Le casse di espansione normalmente rientrano nei piani di gestione faunistico venatoria come oasi, perché rappresentano quasi sempre degli habitat lacustro-paludosi con biodiversità che merita rispetto e tutela. I cittadini si sono già attivati richiedendo al Sindaco del comune di emettere un’ordinanza che vieti l’esercizio dell’attività venatoria e la contestuale affissione delle apposite tabelle al fine di evitare pericoli di ordine pubblico, anche per gli attriti che si possono originare tra cacciatori e utenti dei luoghi, senza però ottenerla.