(in foto: La Scola – foto da eXtraBo.it)
Bologna, 8 settembre 2023 – Con una risoluzione sottoposta all’Assemblea Legislativa e alla sua Presidente, il Consigliere Mastacchi, capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia Romagna chiede l’impegno della Regione ad attivarsi, anche tramite i fondi del PNRR, per riqualificare le strutture ricettive presenti in Appennino, ampliando l’offerta commerciale verso un turismo di alta qualità e culturale, considerato che la competitività sul mercato globale richiede standard piuttosto elevati. Andrebbero potenziati anche i servizi complementari offerti, come il fitness, i percorsi ciclabili e la rete escursionistica, per stabilizzare e incrementare la tendenza dei turisti a trascorrere le proprie vacanze estive tra i monti.
La montagna, tradizionalmente associata alle vacanze invernali, è sempre più meta anche di vacanze estive. Gli ultimi studi dell’Osservatorio Italiano del Turismo Montano stimano una quota di 71 milioni di presenze turistiche estive sul territorio nazionale. Va delineandosi un’offerta sempre più destagionalizzata, capace di attrarre visitatori in ogni periodo dell’anno, fornendo un assist al fondamentale processo di contrasto al sovraffollamento turistico. La recente pandemia seguita a ruota dall’ultima alluvione, registrata nel mese di maggio, sta dimostrando che adottare una strategia di destagionalizzazione turistica porterebbe, come effetto collaterale, anche al ripopolamento dei borghi abbandonati.

Nella nostra Regione la montagna occupa un territorio pari a oltre il 40% della superficie regionale e vi risiede circa l’11% della popolazione. È dunque una risorsa inalienabile e il suo rilancio è una delle priorità del programma di mandato di questa Giunta, espressione di una volontà concretizzatasi anche nella definizione di una delega specifica. Storicamente terra di passaggio, L’Emilia – Romagna è ricca di testimonianze: tra abbazie e conventi si snodano ben 14 antiche vie di pellegrinaggio su tracciati pedonali e ciclabili, caratterizzati da una forte valenza spirituale, storica e naturalistica, e che rientrano all’interno delle mete del turismo religioso-culturale. Per non parlare dei numerosi siti archeologici di epoca etrusca, celtica e romana che meritano investimenti idonei per essere ufficialmente riconosciuti e mappati. Due esempi per tutti la città etrusca di Kainua a Marzabotto e il parco archeologico di Monte Bibele a Loiano. Se adeguatamente promossi e potenziati questi veri e propri “tesori”, che non hanno nulla da invidiare a siti più titolati e conosciuti, diventerebbero una fonte importante di ricchezza per il territorio e la Regione in termini di turismo e naturalmente di indotto.
Il turismo in montagna rappresenta perciò un settore dalle enormi potenzialità, sia per incrementare l’occupazione, che per creare benefici alle comunità locali, ma necessita di un programma strutturato che vada oltre gli incentivi per l’acquisto di abitazioni e si prefiguri come un sostegno a 360 gradi per valorizzare il potenziale creativo e culturale del nostro territorio.