Al momento stai visualizzando Strada Provinciale 59 MONZUNO: riapertura per l’inizio delle scuole

Bologna – 11 luglio 2023 – Quali siano i tempi di ripristino della SP59 “Monzuno” è la richiesta principale del question time odierno del capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi alla Giunta. 

Nonostante le amministrazioni si siano attivate subito per ricostruire una viabilità stradale percorribile, con particolare riferimento alle infrastrutture viarie della Città Metropolitana di Bologna, è stato chiaro fin da subito che a causa di tale complessità, i tempi di riapertura si sarebbero dilatati, con tutte le difficoltà e le preoccupazioni che ne conseguono per gli abitanti di quelle zone. Tutte le infrastrutture della Città Metropolitana coinvolte sono collegamenti fondamentali per l’Appennino e i suoi abitanti, e la chiusura di molte ha messo in crisi e avuto ripercussioni pesanti su famiglie ed attività.

In particolare rimane a oggi ancora chiusa la SP59 “Monzuno”, di competenza della Città Metropolitana di Bologna, al km 2+000 nel comune di Monzuno. Una partenza veloce del cantiere per ripristinare la viabilità aveva fatto ben sperare ma i lavori sono interrotti da giorni e la cittadinanza è molto preoccupata, soprattutto perché altre strade chiuse del territorio, che vive una situazione viaria critica, creavano già da tempo enormi disagi alla popolazione.  

L’importanza della SP59 non si limita al fatto di collegare Monzuno a Vado, ma è percorso obbligato in questo momento anche per i pendolari di Loiano e Monghidoro per raggiungere il casello autostradale di Sasso Marconi, considerato che anche la Fondovalle Savena e la SP7 valle dell’Idice non sono percorribili.

Di qui l’esortazione/richiesta alla Giunta del Consigliere Mastacchi per sapere i tempi di ripristino della SP59 e i motivi che ostacolano in questo momento la prosecuzione delle attività, in un territorio che da tempo vive pesanti disagi con diversi cantieri attivi da prima dell’alluvione. 

Dalla risposta in Aula arriva la conferma che la Provinciale è ancora chiusa nel tratto indicato. Dopo il primo crollo, nel corso della prima ondata alluvionale, era stata incaricata del ripristino con urgenza una ditta specializzata del territorio ma il successivo evento alluvionale ha interrotto il cantiere e oltre all’impraticabilità della strada per i mezzi, tutte le imprese sono state precettate per interventi su tutto il territorio.

Scontando il ritardo dovuto alla sospensione intercorsa la conclusione del cantiere e la contestuale riapertura al traffico regolare, è prevista entro l’apertura di settembre delle scuole. Questo il termine indicato dalla Città Metropolitana e concordato anche con l’azienda che sta eseguendo i lavori. 

Soddisfatto della risposta il consigliere Mastacchi e, vista la gravità del danno, considera i tempi indicati assolutamente accettabili visti nel contesto generale della situazione che si vive in Appennino. Mastacchi chiede solo che “ci sia un’attenzione perché non ci siano ulteriori intoppi e tutto fili liscio per far sì che davvero per l’inizio della scuola i lavori siano conclusi.”