Bologna – 16 dicembre 2022 – Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato alla Presidente dell’Assemblea legislativa e alla Giunta Regionale un’interrogazione per avere chiarimenti sulle normative che regolano la realizzazione di impianti fotovoltaici in aree di cave dismesse.
La questione ambientale porta sempre di più a porsi come obiettivo il progressivo abbandono del consumo di combustibili fossili, non solo per l’inquinamento che il loro utilizzo produce, ma anche perché occorre progressivamente porre fine allo sfruttamento delle risorse globali terrestri esauribili, sostituendo gli inquinanti produttivi oggi in uso con impianti innovativi che utilizzino fonti energetiche rigenerabili o inesauribili ed ecosostenibili. La Regione Emilia-Romagna con la propria DGR. 1548 del 2021 ha individuato gli “INDIRIZZI ATTUATIVI DELLA DELIBERAZIONE DELL’ASSEMBLEA LEGISLATIVA 6 DICEMBRE 2010, N. 28, PER PROMUOVERE LA REALIZZAZIONE DI IMPIANTI FOTOVOLTAICI IN AREE DI CAVA DISMESSE”.
Ha così di fatto semplificato l’iter necessario all’avvio degli impianti solari, dettando indirizzi attuativi in particolare sull’utilizzo delle ex cave, per dare un’accelerata alla produzione di energia rinnovabile e alla transizione energetica. Le scelte che l’assessorato all’Ambiente ha portato avanti con decisione, in linea con le istanze dell’Assemblea legislativa e con gli obiettivi del Patto per il Lavoro e il Clima, sono rivolte a raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. La finalità del progetto di recupero delle cave è realizzare interventi, strutturali e non, atti a ripristinare le caratteristiche ambientali e biocenotiche, e la funzionalità ecologica di un ecosistema in relazione alle sue condizioni potenziali, determinate dalla sua ubicazione geografica, dal clima, dalle caratteristiche geologiche e geomorfologiche del sito e della sua storia naturale pregressa.

Sono giunte però al Consigliere Mastacchi segnalazioni che riguardano il rigetto di domande presentate per realizzare gli impianti fotovoltaici su ex cave (come ad esempio quella relativa al Polo estrattivo di San Luca a Bologna), a seguito di interpretazioni discordanti delle normative in materia tra disciplina regionale e nazionale.
Mastacchi interroga dunque la Giunta regionale per sapere quali siano le politiche che il nostro Ente intende perseguire per l‘installazione di impianti fotovoltaici su ex cave che, completato il ciclo di sfruttamento, tombate e riqualificate o in corso di riqualificazione, per collocazione e conformazione sono prive di qualsivoglia pregio naturalistico ed ambientale.
Chiede inoltre che venga chiarito se attuare il ripristino morfologico dell’invaso, cioè il ripristino territoriale ambientale della cava, implica di per sé la conseguenza di considerare tali aree come di pregio ambientale. Se ne dedurrebbe in questo caso che sanare un sottosuolo sventrato da operazioni di cava, ripristinando ambientalmente il sottosuolo, comporta di per sé un impedimento all’installazione di impianti come quelli fotovoltaici di superficie, che invece non interferiscono col sottosuolo. Chiede infine se i progetti già presentati diretti alla rinaturalizzazione delle cave a fine ciclo, possono essere riconvertiti in progetti diretti alla realizzazione di impianti fotovoltaici nelle cave dismesse.