(di Carlo Monaco)
Nelle ultime settimane è ripartito sulla stampa locale un dibattito pubblico sulla cosiddetta «emergenza casa». Ma a ben guardare è necessario qualche chiarimento di fondo.
1) Non c’è nessuna previsione di crescita demografica della città nel prossimo ventennio, anzi i dati statistici sui residenti mostrano un calo definito «inverno demografico». Perciò ogni ulteriore consumo di suolo per una espansione di edilizia abitativa residenziale risulterebbe ingiustificata;
2) Rispetto al boom turistico degli ultimi anni l’offerta alberghiera e recettiva appare inadeguata. Serve un piano di razionalizzazione del settore.
3) Resta pesante, anzi intollerabile, la mancata risposta alle esigenze abitative della popolazione studentesca, problema annoso e irrisolto della nostra città. Servono studentati e residenze e una risposta urbanistica adeguata. A questo proposito va denunciata con chiarezza l’inconsistenza di risultati nel quindicennio appena trascorso. La vicenda delle aree militari e ferroviarie è diventata una vera telenovela di inconcludenza (Staveco caserme Sani, Mazzoni, Masini).
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fonte: Corriere di Bologna, 22 dicembre 2022