Bologna – 22 agosto 2022 – Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato alla Presidente dell’Assemblea legislativa e alla Giunta Regionale un’interrogazione per chiedere un intervento tempestivo per la soluzione delle criticità dei Pronto Soccorso in Regione.
Il Pronto Soccorso è il biglietto da visita di un’azienda sanitaria e se funziona bene tutti ne traggono beneficio. Eppure, ancora oggi non si trova una soluzione alla profonda crisi in cui si trova la gestione dei PS in tutta la Regione. La Medicina d’Urgenza e il Pronto Soccorso, negli anni, hanno subito un cambiamento epocale, soprattutto in termini di richiesta di accesso alle cure. Con una progressione molto rapida dovuta alla sempre maggiore mancanza di medici di base sul territorio e alle lunghe attese anche nelle strutture ambulatoriali dei territori, sono sempre di più le persone che accedono ai Dipartimenti Emergenza e Accettazione (DEA). Il risultato di una simile situazione è sotto gli occhi di tutti: pazienti esasperati dalle lunghe attese, personale insufficiente che lavora con ritmi da catena di montaggio e che cerca in maniera acrobatica di “rattoppare” una nave che imbarca acqua da ogni parte, giorno dopo giorno. L’emergenza Covid è terminata il 1 aprile 2022 ed ora il Covid deve saper essere gestito senza bloccare o rallentare le altre attività di cura ed assistenza alla salute. Le numerose segnalazioni fatte cadono inascoltate nonostante siano presentate da chi è in prima linea: la carenza di personale, i turni impossibili a volte al limite della improvvisazione, il personale nuovamente contagiato, le “bolle Covid” in reparti non Covid, letti doppi e a volte tripli, rapporto infermieri – degenti ormai saltato: tutto ciò invita ad una profonda riflessione sulla gestione della sanità in questa Regione. Non ultime le sempre più frequenti aggressioni fisiche e verbali al personale sanitario già tanto provato.
A Parma, per esempio, l’area di emergenza- urgenza nel PS si è ormai trasformata in area di degenza, perché la necessità di garantire due percorsi covid (positivi e non) ha impattato in maniera significativa sull’ equipe, a cui mancano attualmente 8 unità e questo ha comportato la chiusura del reparto di medicina di urgenza, aperto solo il 7 gennaio 2022, dopo il blocco dei turni del personale sotto Natale. La suddivisione dei carichi di lavoro nelle situazioni di sovraffollamento, che sono ormai la norma, rende estremamente difficile garantire un’assistenza adeguata ai pazienti più fragili e complessi. Le soluzioni non possono essere quelle di modellare e rimodellare i Pronto Soccorso a seconda della presenza esuberante o meno di malati positivi, o di riorganizzare l’afflusso dei ricoveri nei diversi reparti. Si tratta di scelte che non hanno portato ad alcun risultato se non quello di affliggere ancor di più chi ci lavora. Apprendiamo dalla stampa che il primario del Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza dell’ospedale Maggiore di Bologna, per permettere ai colleghi di riposare, si è messo a fare le notti. Segno certamente di grande modestia e umiltà e grande abnegazione per un lavoro durissimo, ma anche di una criticità importante sulla pianta organica degli ospedali, soprattutto nei reparti di emergenza-urgenza, che percorre tutta la nostra Regione e che non può rimanere ignorata.
Per questo il Consigliere Mastacchi interroga la Giunta e l’assessore competente per sapere se e in che modo intenda intervenire ascoltando il grido d’aiuto che arriva dal personale sanitario, un tempo definito come “eroe” ma oggi “vittima” di un sistema sanitario che non funziona. Chiede inoltre di aprire un Tavolo con i rappresentanti di tutto il personale sanitario per coinvolgerlo nella ricerca di soluzioni da intraprendere, considerato che la situazione in Emilia-Romagna sta assumendo connotati di grave criticità, divenendo al limite della sostenibilità in molti settori, sia nella sua componente ospedaliera che in quella territoriale.