Bologna – 23 marzo 2022 – Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato alla Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e alla Giunta regionale una risoluzione per avviare una valorizzazione della figura infermieristica all’interno della Regione e un fattivo intervento presso il Governo nazionale per svincolare i fondi dell’indennità di specificità.
Quella dell’infermiere è una figura fondamentale all’interno del sistema sanitario: è collegamento e tra il cittadino e la sanità pubblica e buone condizioni di lavoro della categoria hanno ricadute positive sulla qualità del servizio offerto al cittadino/paziente in ogni ambito sanitario.
Già prima della pandemia si poteva toccare con mano la carenza di personale del settore. Due anni di emergenza Covid19 hanno aggravato la situazione e gli infermieri continuano ad affrontare livelli di stress fisico e psicologico senza precedenti nella storia della professione, con organici inadeguati, costretti a turni massacranti, a cambi continui della turnazione e di reparto, con ferie bloccate e riposi saltati, oltre che, naturalmente l’esposizione continua al contagio.
La legge di Bilancio 2021 (governo Conte II) ha stanziato 500 milioni di euro per i medici, 335 milioni per gli infermieri e 100 milioni per gli OSS e le restanti professioni sanitarie e, mentre per i medici le risorse sono state erogate già da gennaio 2021, per tutte le altre figure professionali l’indennità di specificità è stata vincolata al rinnovo dei contratti.
Gli infermieri sono stanchi di promesse mai mantenute, di essere definiti “eroi” quando si chiedono loro sforzi oltre le loro possibilità, per poi non avere, persino all’interno della nostra Regione, lo stesso trattamento in tutte le province. La categoria ha diritto a una prospettiva di carriera professionale omogenea perlomeno all’interno dalla nostra Regione, e che non sia solo di tipo organizzativo.

La richiesta di Mastacchi alla Giunta Regionale è di intervenire fattivamente presso il Governo nazionale affinché vengano al più presto svincolati i fondi per l’erogazione dell’indennità di specificità, dopo quasi 24 mesi di lavoro in prima linea garantito dalla categoria.
Chiede inoltre l’impegno della Giunta a valorizzare questa professione all’interno della nostra Regione, eliminando le disparità di trattamento ingiustificate a seconda dell’Ausl di competenza e a formulare invece proposte per garantire, nel rispetto degli spazi di autonomia propri delle scelte organizzative aziendali, la massima omogeneità di trattamento per la professione sull’intero territorio regionale con la consapevolezza che migliorando le condizioni lavorative della categoria si migliora la qualità dell’assistenza ai cittadini.