Bologna – 5 ottobre 2021 – Il capogruppo di RETE CIVICA – Progetto Emilia-Romagna Marco Mastacchi ha presentato alla Presidente dell’Assemblea legislativa Emma Petitti e alla Giunta Regionale un’interrogazione per avere chiarimenti sulla situazione di periodico inquinamento da sversamenti di reflui delle acque dei torrenti Cogorno e Rossenna, nel modenese.
Sono ormai diversi anni che tra Pavullo e Polinago si verificano episodi di anomali sversamenti di reflui che non vengono adeguatamente presi in carico dal locale depuratore delle acque fognarie di Via Molino Galeotto. Oltre al torrente Rossenna, negli ultimi tempi l’inquinamento ha interessato il torrente Cogorno, un suo affluente.
Diversi sono in effetti i corsi d’acqua che confluiscono nel torrente Rossenna dopo aver raccolto le acque di scorrimento di un’estesa area geografica che comprende aree urbanizzate e allevamenti zootecnici, che sono stati diverse volte in passato cause accertate di inquinamento delle acque. I cambiamenti climatici sono un’altra causa, per la quale si assiste a inusitate e violente precipitazioni la cui forza e abbondanza si concretizza in malfunzionamenti: spesso le acque nere non vengono gestite correttamente e finiscono nel Rio Cogorno senza passare dal depuratore.
Il problema si ripete ogni qualvolta ci sono precipitazioni abbondanti (eventualità sempre più frequente) perché il punto di pescaggio delle acque nere è regimato da un piccolo bacino, che riesce a gestire solo un piccolo volume di acqua rispetto al volume che si riversa nell’impianto quando si verificano eventi temporaleschi intensi o conferimenti “importanti” d’acqua. In queste occasioni l’impianto non è in grado di gestire l’intenso apporto idrico con la conseguenza che l’acqua tracima non filtrata nel torrente Cogorno. Fatto ancor più deplorevole se si tiene conto che il torrente Cogorno è dalla Regione annoverato tra i corsi d’acqua meritevoli di tutela.
È del 2012 una proposta di adeguamento del depuratore centrale di Pavullo per aumentarne la capacità idraulica con tempi e modi da definirsi. Ma nel Piano degli interventi del 2016 tale ipotesi è stata sostituita con una proposta di intervento di separazione delle reti idriche, che prevede reti nere e reti bianche dedicate per ridurre il carico idraulico dell’impianto.
Da recenti affermazioni dell’Amministrazione Comunale di Pavullo, Hera avrebbe presentato un progetto preliminare del nuovo sistema di sdoppiamento delle reti, volto a ridurre il carico idraulico sulla rete relativa all’impianto di depurazione e risolvere le interferenze tra il reticolo fognario e quello scolante naturale. Così come da tempo e per non sovraccaricare il canale tombato, è stato proposto di realizzare, nella zona dell’Aeroporto di Pavullo, delle vasche di laminazione, senza specificare se interrate o superficiali, finalizzate all’intercettazione di una parte del volume di acque che nella parte a monte della conca di Pavullo si riversa nel Cogorno.
Inutile sottolineare come ad oggi si registri un nulla di fatto sui diversi fronti mentre ogni temporale mette in crisi il territorio e sfianca la sopportazione della popolazione che è arrivata a costituirsi in un comitato ad hoc. Resterebbero comunque due criticità: la mancata divisione tra acque nere e bianche nel sistema fognario di Pavullo e il sottodimensionamento del depuratore.

Se fino a oggi il caldo e la siccità hanno creato il problema della mancanza dell’acqua, così non sarà presumibilmente nella stagione a cui andiamo incontro e che verosimilmente porterà più spesso a simili episodi.
La richiesta di Mastacchi alla Giunta è di sapere se, sulla base dei progetti presentati, sono già stati avviati i lavori previsti per il 2021 relativi alla realizzazione del bypass delle acque bianche, per alleggerire la portata dell’attuale scolmatore e quali sono i tempi in cui si prevede di concludere gli stessi.
Chiede inoltre se l’opera rientra in uno dei progetti finanziati dalle Regione con i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e se se la soluzione di realizzare delle vasche di laminazione nella zona dell’aeroporto di Pavullo, per non sovraccaricare l’impianto e ridurre in maniera consistente gli eventi di tracimazione di acque non filtrate, è in fase di realizzazione e con quali tempi, considerato che l’inquinamento dei Rio Cogorno, affluente del Rossenna, si ripresenta periodicamente in presenza di forti precipitazioni.